Nato il 2 febbraio 1922, fu editore (a capo della casa editrice da lui fondata, Editalia), direttore generale dell’Unitalia Film (per la diffusione del cinema italiano all’estero); ricoprì anche vari incarichi ministeriale a Roma (dove si è poi trasferito definitivamente). Fu inoltre nominato presidente dell’Ente Provinciale per il Turismo di Siena negli anni ’50 del Novecento.
Fin da giovane molto attivo all’interno dell’associazione di Azione Cattolica, ebbe l’occasione di conoscere Aldo Moro il quale si recò anche a Montepulciano per
visitare la sezione locale della Federazione Universitaria di A.C.
Fu molto attivo in ambito politico: prima con il Partito Cristiano Sociale e in seguito all’interno della Democrazia Cristiana. Impegnato da sempre in attività locali, fu partigiano e membro del Raggruppamento dell’Amiata, la Formazione Mencattelli, durante gli anni della Resistenza. Conosciuto con il nome di “Capitan Ciclone”, ci ha lasciato una quantità importante di documenti risalenti agli anni della Resistenza tra cui si può osservare una corrispondenza con altri partigiani e anche familiari (suo padre Gino Bozzini) contenente informazioni riservate sui movimenti nemici e sull’organizzazione partigiana della zona. Molti documenti poi fanno riferimento all’evento portante associato alla Resistenza senese: la battaglia di Monticchiello del 6 aprile 1944 durante la quale i partigiani locali, tra cui il Bozzini, riuscirono a far ripiegare le forze nemiche, sotto il comando di “Scipione”, nome in codice del sottotenente Walter Ottaviani.
Lidio Bozzini può essere quindi annoverato tra le figure di rilievo della Valdichiana, conosciuto non solo all’interno del suo territorio d’origine ma anche a livello nazionale grazie alla sua carriera lavorativa, che gli ha permesso di rimanere in contatto con una varietà importante di personalità dell’epoca (politici, registi, attori e attrici, artisti) e di viaggiare moltissimo.